Contabilità Inattendibile se i il carburante è spropositato

La scheda carburante (o carta carburante) è il documento fiscale che normalmente Imprese e Lavoratori Autonomi impiegano per documentare i costi d’acquisto del carburante presso gli impianti di distribuzione stradale (sulle modalità di tenuta e compilazione si vedano i precedenti articoli).
Si tratta di un documento semplificatorio, che evita l’emissione di una fattura ad ogni rifornimento, ma che è anche agevolmente manipolabile / falsificabile dalle imprese e dai professionisti.

La Corte di Cassazione ha posto un freno ai comportamenti fraudolenti sui carburanti: con la sentenza n. 7272 del 26.03.2009 ha deciso che  in caso i costi per carburanti risultino sproporzionati rispetto all’attività svolta dal contribuente e al suo parco auto, l’Amministrazione Finanziaria, in caso di verifica può affermare l’inattendibilità delle schede e, di conseguenza dichiaraere inatttendibile la contabilità in cui sono annotate. L’inattendibilità delle schede carburante può costituire da sola una presunzione di infedeltà della dichiarazione.

In sostanza a seguito della sentenza “aumenta la pericolosità fiscale” della diffusa pratica di manipolare i costi per caburanti.

Strumenti alternativi alla carta carburante

Per poter detrarre l’Iva e dedurre i costi relativi ai carburanti imprese e professionisti normalmente impiegano la scheda carburante detta anche carta carburante(1). Oltre a tale sistema di certificazione dell’acqusto, trovano sempre maggior diffusione nuovi strumenti alternativi come:
– memory card
– carte di credito magnetiche
– blocchi di buoni (”buoni benzina”). Leggi tutto “Strumenti alternativi alla carta carburante”

Il Regime dei Contribuenti Minimi

Il Regime dei Contribuenti Minimi

NOTA : REGIME SOSTITUITO DAL “REGIME DI VANTAGGIO”
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Il regime dei “contribuenti minimi” è un regime fiscale agevolato, rivolto a professionisti e imprese, di piccolissima dimensione, che permette forti semplificazioni nella determinazione delle imposte (imposta forfetaria del 20%) e negli adempimenti fiscali da assolvere. Possono usufruire del regime sia coloro che già svolgono un’attività, sia coloro che si accingono ad iniziarne una nuova [1].

Il regime risulta particolarmente conveniente per coloro che forniscono servizi ed hanno pochi costi annui (i vantaggi aumentano all’avvicinarsi alla soglia limite dei ricavi 30.000 euro). E’ inoltre particolarmente indicato per chi opera prevalentemente con clienti i privati e/o per chi ha altri redditi che può evitare il cumulo ( es. lavoratore dipendente che decide di aprire partita iva). L’utilità del regime è comunque da valutare caso per caso.

Per accedere al regime occorre possedere determinati requisiti.